Notule
(A cura di LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)
NOTE
E NOTIZIE - Anno XVIII – 23 ottobre 2021.
Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org
della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia”
(BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi
rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente
lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di
pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei
soci componenti lo staff dei
recensori della Commissione Scientifica
della Società.
[Tipologia del
testo: BREVI INFORMAZIONI]
Individuata
la sede del danno cerebrale che causa amusia e aprosodia. Il danno cerebrovascolare causato da ictus a volte determina la perdita
delle abilità musicali (amusia) e la perdita
dell’intonazione prosodica nel parlare (aprosodia).
Un nuovo studio su un campione di 39 pazienti colpiti da cerebropatia vascolare
acuta ha individuato un’origine comune per aprosodia
e amusia, entrambe prodotte da danno e disconnessione
del flusso uditivo ventrale di destra che integra le informazioni acustiche
ritmo-melodiche nella prosodia e nella musica. La comorbidità di queste
disabilità può peggiorare la prognosi e condizionare l’efficacia della
riabilitazione. [Cfr. Aleksi J. Sihvonen, et al. Eur J. Neurol. –
AOP doi: 10.1111/ene.15148, 2021].
Richiede
più energia un ragionamento o una comunicazione a distanza? Naturalmente il problema è posto in termini di
consumo energetico da parte della corteccia cerebrale. William B. Levy e
Victoria G. Calvert dell’Università della Virginia, considerando numerosi
parametri grazie a un originale criterio matematico, hanno calcolato che per la
comunicazione a distanza la nostra corteccia cerebrale consuma 35 volte l’energia
necessaria per gli ordinari processi cognitivi.
Il risparmio
energetico dovrebbe incoraggiare a pensare di più e comunicare di meno molte
persone nel nostro paese, a cominciare da politici e governanti che comunicano
a spese dei contribuenti. [Cfr. Levy B. W. & Calvert V. C., PNAS USA 118
(18): e2008173118, 2021].
Il
cibo industriale causa neuroinfiammazione cerebrale e declino cognitivo. Quattro settimane di dieta con cibi ad
elaborazione industriale – equivalente a merendine, pizza congelata, surgelati
vari, patatine fritte, dolciumi ecc., della nostra dieta umana – hanno indotto
in ratti anziani una forte reazione infiammatoria cerebrale che ha causato perdita
di memoria e marcato declino cognitivo, rilevato attraverso deficit comportamentali.
Introducendo nella dieta degli animali DHA, un acido grasso omega 3, si è avuta
una lieve riduzione dell’infiammazione e si sono un po’ mitigati i problemi di
memoria. Un effetto nocivo così grave non è stato osservato nei ratti giovani
da Ruth Barrientos e colleghi della Ohio State University. [Ruth Barrientos et al. Brain,
Behavior and Immunity 98, 198-209, November 2021].
Nelle
lesioni del midollo spinale la clemastina promuove il
recupero funzionale. Di recente è
stato accertato che, nelle lesioni del midollo spinale, insieme con la
degenerazione assonica si verifica un processo di demielinizzazione. I
precursori degli oligodendrociti (OPC) sono presenti nella sede della lesione,
ma appaiono incapaci di differenziarsi in oligodendrociti maturi e produrre
nuova guaina mielinica. Weihong Du
e colleghi hanno verificato sperimentalmente se la promozione della maturazione
delle cellule dell’oligodendroglia e del processo di formazione di nuova
mielina fosse in grado di migliorare il recupero della lesione spinale. La
scelta è caduta sulla clemastina, una molecola
in grado di esercitare una potente azione di promozione della differenziazione oligodendrocitaria e della mielinizzazione in vivo. I
risultati dello studio mostrano che il trattamento con clemastina
preserva l’integrità della mielina, riduce la perdita di assoni e migliora il
recupero funzionale nel ratto con lesione spinale. Su questa base gli autori
dello studio suggeriscono l’impiego di strategie promotrici della mielinizzazione
per trattare le lesioni spinali dell’uomo. [Cfr. Du
W., et al. Neurochem Res – AOP doi: 10.1007/s11064-021-03465-0, 2021].
Glioblastoma:
scoperta una connessione che spiega la maggiore mortalità maschile. Uno studio del Robert Stempel
College dell’Università Internazionale della Florida e del National Cancer Institute,
parte dei National Institutes of Health (NIH) ha
individuato una connessione tra la proteina traslocatrice 18kDa (TSPO), un biomarker
di neuroinfiammazione ampiamente usato, e la prognosi dei pazienti affetti da
glioblastoma, il tumore cerebrale più frequente e con la mortalità più elevata.
I risultati suggeriscono che la variazione nella struttura della proteina è
associata alla peggiore prognosi quoad vitam dei pazienti di sesso maschile. [Cfr. Troike K.
M., et al. Cancers 13 (18): 4525, 2021].
Il
cinema italiano è uno specchio della nostra società o riflette solo sé stesso? La riflessione sui rapporti tra costume, stile
antropologico e processi cerebrali e mentali, che ha visto sempre impegnata la
nostra società scientifica, trova spesso materiale privilegiato nelle storie
cinematografiche. Lo sviluppo di analisi dei personaggi, considerati quali
persone reali, secondo differenti metodi posti a confronto, è stato uno degli
esercizi di maggiore successo presso gli uditori.
Un approccio
più articolato, con il livello meta-interpretativo focalizzato sulle intenzioni
degli autori e dei registi, è stato poi seguito negli anni successivi.
Ricordiamo lo studio multidisciplinare e gli incontri tenuti per anni presso il
Caffè Storico Gilli di Piazza della Repubblica in Firenze, a partire dal 2006,
con un gruppo di cooperazione della sezione “Life” del quale facevano parte
Gloria Gambacciani, interessata alla psicologia dei protagonisti di film d’autore,
e Roberta Carnesecchi, fresca di un corso americano di regia cinematografica e
amica personale di Nanni Moretti.
Attualmente, l’interesse
è virato in direzione dello studio dei contenuti e della realtà rappresentata nel
cinema italiano (fatte salve alcune eccezioni), secondo delle costanti che
accomunano da decenni tutti i personaggi, dando per implicito che gli
spettatori possano identificarsi in quegli stili e che li amino. Tra le
costanti: volgarità, turpiloquio, superficialità, mancanza di aspirazioni
ideali, assenza di interessi culturali in funzione esistenziale, concezione
materialistica e utilitaristica della vita, costumi sessuali corrotti, ossia
non legati ad alcuno stile morale, ma solo alla legge del desiderio e del
capriccio.
Secondo Monica
Lanfredini, bisognerebbe dedicare intere trattazioni monografiche alla “donna nel
cinema contemporaneo”, attraverso un’analisi delle figure femminili in massima
parte appiattite su stereotipi, che sicuramente riflettono una parte della realtà
esistente, ma che da tempo immemorabile escludono stili e identità che sono
espressione antropologica della nostra civiltà, ma che mancano nella realtà che
ispira autori, sceneggiatori e registi. È una mancanza di rispetto per tutte
coloro che si edificano dentro sé stesse e, fondandosi su valori, cercano di creare
bellezza intorno a sé, ciascuna a suo modo.
La Lanfredini,
criticando il logos, ossia il linguaggio-pensiero attribuito alle
interpreti di molti film, così si è espressa: “Donne con le bocche sempre piene
di cilindri fecali, organi genitali maschili, guano di ogni sorta, in dialoghi
che rivelano immaturità affettiva, rozzezza culturale, grettezza d’animo e
meschinità non inferiore a quella delle controparti maschili che, ‘per piacere
allo spettatore’, devono avere sempre qualcosa o dell’idiota irresponsabile o
del patetico rassegnato. Grazie al cielo, la gamma reale è molto più ampia”.
Questa
restrizione di gamma su pochi stereotipi fissi riduce anche l’interesse per lo
studio psicologico dei personaggi.
Ma non tutto
il cinema italiano è così disastroso e, nel prosieguo della discussione, è
stato proposto un elenco di eccezioni a questa apparente regola. L’attenzione comune
è stata attratta dal film inglese di Giuseppe Tornatore del 2013 La migliore
offerta, in cui il livello dei dialoghi e della recitazione conferisce un
notevole spessore ai personaggi e, anche se si tratta della storia di una
truffa, non c’è quella volgarità gratuita che sembra essere diventata il tratto
connotativo del genere “commedia” nella cinematografia del nostro paese. [BM&L-Italia
news, ottobre 2021].
Notule
BM&L-23 ottobre 2021
________________________________________________________________________________
La
Società Nazionale di Neuroscienze BM&L-Italia, affiliata alla International
Society of Neuroscience, è registrata presso l’Agenzia delle Entrate di Firenze,
Ufficio Firenze 1, in data 16 gennaio 2003 con codice fiscale 94098840484, come
organizzazione scientifica e culturale non-profit.